L’origine della cistite e i sintomi
Quale patologia diffusa e fastidiosa, la cistite è una infiammazione delle vie urinarie molto frequente nella popolazione, soprattutto femminile: si calcola che il 50% delle donne abbia riscontrato almeno un episodio di cistite nel corso della propria vita, che il 25% ne sia soggetto almeno una volta all’anno e che il 10% di esse abbia comparse continue di cistiti resistenti alle cure antibiotiche ( cosiddette recidive).
Tali percentuali aumentano in considerazione dell’età ed in particolare in riferimento a soggetti ultrasessantenni.
Al fine di comprendere le cause dell’infiammazione e soprattutto, per permettere a tutti di affrontare i sintomi correlati a tale disturbo riteniamo utile fornire qualche semplice nozione.
Risulta opportuno evidenziare che tutto il tratto delle vie urinarie, dai reni alla vescica, è sterile e quindi privo di batteri e microorganismi; l’unica parte interessata alla presenza transitoria di microorganismi (vi permangono per breve tempo) è l’uretra, ossia il condotto che unisce il collo della vescica con l’esterno.
Normalmente i batteri presenti nell’uretra vengono trascinati al di fuori dell’organismo con l’urina ma quando non vengono espulsi del tutto soggiornano più a lungo in tale tratto colonizzandolo e provocando così l’infezione; soprattutto nella donna inoltre, a causa della vicinanza anatomica fra uretra e ano, i batteri fecali migrano facilmente fino all’apparato urinario.
L’infezione delle basse vie urinarie (uretra e vescica) si manifesta quindi sotto forma di infiammazione del tessuto coinvolto, i cui sintomi sono inconfondibili: bruciore, minzione molto frequente, stimolo continuo ad urinare, dolore sovrapubico, urine torbide e a volte con tracce ematiche.
L’insorgenza dell’infiammazione è strettamente correlata a condizioni quali un forte abbassamento delle difese immunitarie o un sovrannumero di patogeni.