La luce solare è certamente uno degli elementi naturali più importanti fra quelli che regolano la vita dell’uomo sulla terra, sin dalle origini.
Come noto, una corretta esposizione ai raggi solari produce numerosi effetti positivi sull’organismo: il sole, infatti, stimola la produzione di seratonina e aumenta i livelli di melatonina favorendo la stabilizzazione dell’umore e apportando miglioramenti allo stato emotivo generale oltre a stimolare la sintesi della vitamina D, fondamentale per la formazione e lo sviluppo dell’apparto scheletrico nonché utile a proteggere le ossa da patologie quali il rachitismo, l’osteomalacia, l’osteoporosi.
Il sole quindi, nutre l’individuo contribuendo al mantenimento di un buono stato di salute fisica e mentale, regola le energie vitali e incide sui meccanismi di formazione del pensiero nonché sulle emozioni. Quando la relazione con tale fonte vitale si altera si verifica una compromissione dell’equilibrio interno e viene compromessa la relazione dell’essere umano con l’ambiente esterno.
Per fabbisogno di luce solare, ovviamente, non si fa riferimento al desiderio di esporsi al sole durante le vacanze per garantirsi un’abbronzatura dorata ma piuttosto alla necessità da parte dell’uomo, di acquisire tale elemento naturale quale fattore importante nella stimolazione dei diversi processi fisiologici.
Nonostante la luce solare sia fonte di vita ed energia è importante imparare a conoscere il sole esponendosi ai raggi solari in maniera intelligente per evitare gli effetti negativi delle radiazioni.
Non bisogna dimenticare che se gli effetti diretti ed immediati di un’esposizione eccessiva sono generalmente reversibili e risolvibili in tempi brevi, disagi quali eritemi, scottature o orticaria possono contribuire allo sviluppo di altre patologie future, soprattutto in persone predisposte.
In relazione a eventuali effetti indiretti e tardivi, invece, la gravità è ben maggiore: i più comuni sono cheratosi (ispessimento della cute) e invecchiamento precoce ma si possono verificare anche degradazioni dei fosfolipidi di membrana e del DNA, soprattutto in corrispondenza ad esposizioni prolungate. Tali condizioni possono degenerare in forme maligne.
Quanto ai bambini si segnala che le ustioni solari riscontratesi nei primi anni di vita possono indurre all’insorgere di melanomi.