CHE COS’È
È una malattia contagiosa che colpisce il fegato, causata da un virus denominato virus dell’epatite A.
COME SI TRASMETTE
L’unica sorgente d’infezione è l’uomo malato che elimina il virus con le feci.
La malattia si trasmette per contatto diretto con la persona malata o più frequentemente attraverso l’ingestione di acqua o cibo contaminato da feci infette (frutti di mare, verdure irrorate da acqua non potabile ecc…).
COME SI MANIFESTA
Il periodo di incubazione varia da 15 a 50 giorni dal contagio.
La malattia si manifesta con: malessere generale, stanchezza, mancanza d’appetito, nausea, disturbi digestivi, febbre, colorito giallo degli occhi e della cute, feci molto chiare, urine molto scure.
Spesso alcuni di questi sintomi o addirittura tutti possono non manifestarsi o essere così lievi da non venire notati dal soggetto.
Il periodo di contagiosità è piuttosto breve: il malato elimina il virus con le feci, da 1-2 settimane prima della comparsa dei sintomi ed alcuni giorni dopo (10 gg.).
La malattia si conclude con la completa guarigione e la scomparsa del virus dall’organismo.
Non esistono portatori cronici della malattia, che conferisce un’immunità che persiste per tutta la vita.
COME SI PUÒ PREVENIRE
La prevenzione si basa sulle comuni norme igieniche che tutti dovrebbero osservare come:
- curare nel modo più scrupoloso l’igiene personale, specie delle mani, che debbono essere lavate con acqua e sapone prima di cucinare, prima dei pasti e dopo aver usato il gabinetto;
- alimentarsi con cibi e bevande di sicura provenienza ed in perfetto stato di conservazione. Tenere lontani, per quanto possibile, gli insetti domestici (mosche) soprattutto dagli alimenti;
- lavare accuratamente frutta e verdura; cuocere bene carni, verdure e i “frutti di mare” di qualunque tipo (cozze, vongole, ecc…);
- in mancanza di acqua sicuramente potabile, provvedere all’ebollizione della stessa per alcuni minuti o all’aggiunta di sostanze potabilizzanti seguendo le istruzioni per il loro uso; fare attenzione anche al ghiaccio che da essa si prepara;
- non acquistare mai cibarie, bevande, dolciumi, gelati presso venditori non autorizzati, spacci improvvisati, ecc… Evitare di consumare latte e derivati non pastorizzati;
- non frequentare locali pubblici che non presentino buone condizioni igieniche (attenzione alle mosche, alla pulizia delle stoviglie, della biancheria da tavola e dei servizi igienici);
- in mancanza di acqua sicuramente potabile, provvedere all’ebollizione della stessa per alcuni minuti o all’aggiunta di sostanze potabilizzanti seguendo le istruzioni per il loro uso;
- fare il bagno soltanto in acque e spiagge sicuramente balneabili e lontane da scarichi di acque di fogna; utilizzare piscine che diano sufficienti garanzie d’igiene.
COSA FARE PER NON DIFFONDERLA
È importante osservare le seguenti indicazioni:
- consultare il medico curante in caso di sintomatologia sospetta per epatite, in particolare colorazione giallastra della pelle o degli occhi;
- osservare scrupolosamente le norme igieniche sottoindicate sia da parte dell’ammalato sia da parte di chi lo assiste:
- lavare accuratamente le mani con acqua calda, sapone e spazzolino prima di cucinare, prima dei pasti e dopo aver usato il bagno.
- accurata pulizia (con l’uso della soluzione di candeggina diluita) di servizi igienici e di tutti gli oggetti che possono essere stati sporcati con feci, urine o mani sporche (specie vasi da notte).
- lavare separatamente dal resto del bucato la biancheria da letto e personale del malato in lavatrice ad alta temperatura (90°).
- effettuare visite di controllo per accertare la guarigione. È utile che copia del certificato di guarigione venga consegnata all’Assistente Sanitaria del Distretto o del Servizio di Igiene;
- ricercare i casi non identificati tra i conviventi (chi vive sotto lo stesso tetto) e i contatti (compagni di scuola o di lavoro, ecc…) attraverso accertamenti di laboratorio se indicati dal medico di Base o dal Servizio d’Igiene.
In particolare, COLORO CHE SVOLGONO ATTIVITÀ LAVORATIVA PRESSO COMUNITÀ (scuole, ospedali, ecc…) O CHE SONO IN POSSESSO DI LIBRETTO DI IDONEITÀ SANITARIA, devono essere segnalati al Servizio d’Igiene.